Illustrazioni di Anna Deflorian - 7 luglio 2015
150 anni di Alice nel Paese delle Meraviglie, 150 anni di una delle opere più influenti nella storia della letteratura, del cinema, del costume, dell'immaginario collettivo.
di Paolo Pecere
"All’inizio di questa storia c’è un gioco felicissimo. Oxford, 1862: il giovane docente di matematica Charles Dodgson navigava in barca sull’Isis, un tratto del Tamigi, insieme alle tre figlie del prof. Liddell, grecista e decano della sua facoltà, e al reverendo Duckworth. In quel «pomeriggio dorato» Dodgson – come raccontò egli stesso – avrebbe inventato una «fiaba», Alice’s Adventures Underground, che poi avrebbe messo per iscritto e regalato a una delle tre sorelle, la piccola Alice Liddell, che all’epoca della gita in barca aveva 10 anni. Lo straordinario manoscritto illustrato è ancora oggi custodito alla British Library.
Su sollecitazione di amici e colleghi Dodgson trasformò quel regalo di Natale in un libro destinato al pubblico, che comparve nel 1865 con il titolo Alice’s Adventures in Wonderland. Dato l’immediato successo del libro nel 1871 uscì un seguito: Through the Looking-Glass, and What Alice Found There. Ma i libri furono solo l’inizio di una serie di metamorfosi innescate dal rapporto tra Dodgson e Alice, che fin dal principio attraversarono la pagina scritta come un prisma, rifrangendosi in illustrazioni e fotografie, film muti e animazioni, musica e videogiochi, romanzi e libri di filosofia. A 150 anni da quell’esordio è difficile ricomporre un’immagine coerente di Alice, e capire perché siamo ancora coinvolti in quella storia ormai anche nostra, che inizia con la bambina che si annoia per la lezione di storia, perde i sensi e segue un coniglio bianco giù per un buco."
continua
Texto em italiano, excelente. Com limitações evidentes ale a pena traduzir no Google translator.